dalla comunicazione del rischio, a quella dell’emergenza climatica, dalle questioni che riguardano l’impatto della tecnologia sulle nostre vite ai temi sanitari, abbiamo messo a punto un processo di lavoro articolato in più tappe.
per iniziare individuiamo i pubblici a cui ci si vuole rivolgere e per i quali bisogna identificare mezzi, formati, linguaggi e registri appropriati.
passiamo quindi alla definizione del contesto, culturale, legislativo e politico e all’analisi di ciò che è già stato fatto a livello di comunicazione su un certo tema, in Italia o nel resto del mondo.
mettiamo al centro del nostro lavoro l’ascolto delle persone con cui vogliamo comunicare, per capire i loro bisogni e le loro aspettative. lo facciamo attraverso indagini qualitative, come interviste e focus group, e quantitative tramite la somministrazione di questionari.
una volta raccolte tutte le informazioni inziali passiamo alla fase creativa ovvero all’ideazione della strategia di comunicazione. in questa fase lavoriamo sui messaggi chiave e su come proporli per creare dei prototipi di prodotti e definire le azioni.
la strategia viene poi testata direttamente con un campione di destinatari in modo da valutare i mezzi scelti e i materiali realizzati. lavorare coinvolgendo i target è fondamentale perché ci permette di aggiustare il tiro e modificare tutto quello che serve in corso d’opera. una volta integrati suggerimenti e modifiche siamo pronti a mettere in pratica la strategia trasformandola in azione.
per testare l’efficacia delle scelte monitoriamo le nostre attività e il loro impatto, attraverso l’uso di specifici indicatori. sulla base dei feedback ricevuti coinvolgendo attivamente i pubblici, facciamo vivere la comunicazione come attività di scambio bidirezionale. per questo adottiamo la metodologia Agile e continuiamo il lavoro attraverso un percorso reiterativo di ascolto, restituzione e co-creazione.